Negli ultimi tempi, un po’ a caso e sporadicamente, i server database che sottendono Morpheu5.net e il MorphLog si schiantavano di notte durante il backup automatizzato. Negli ultimi due giorni in particolare mi sono svegliato due volte con entrambi i siti giù a causa dei database morti male.
Storicamente, le applicazioni web a base di PHP hanno preferito MySQL, supportando comunque altre soluzioni. La relativa facilità di gestione di un database MySQL l’ha reso la scelta automatica per moltissimi, incluso me. MySQL è stato nel tempo acquisito da Sun Microsystems e, in seguito, da Oracle che, per chi non lo sa, è uno dei giganti storici dei database. Per questioni di licenze ed altre considerazioni, MySQL è stato forkato in un nuovo progetto, chiamato MariaDB, che intende essere un drop-in replacement per MySQL, mantenendo un altissimo livello di compatibilità col database originale. Per farla breve, da un po’ di anni uso MariaDB con discreta soddisfazione. [1]
Il punto vero non è nemmeno MariaDB ma una cosa chiamata storage engine, cioè la parte del DB che si occupa di immagazzinare dati e renderli disponibili per analisi ed interrogazioni agli altri componenti del sistema. MySQL storicamente ha usato un motore chiamato MyISAM che ha rivelato col tempo una serie di falle di performance e sicurezza. In alternativa, InnoDB garantisce qualche sicurezza in più in termini di corruzione delle tabelle e cose del genere, ed è attualmente il motore predefinito sia in MySQL che in MariaDB. È un po’ più delicato da gestire ma non impossibile, basta fare attenzione, ma ha una discreta propensione a morire malissimo in caso di file corrotti ed altre evenienze spiacevoli. Normalmente, si raccomanda di implementare una certa ridondanza in un database, indipendentemente da tutto, ma nella gran parte dei casi questo non succede perché costa meno ed è più “facile.” A quel punto, quantomeno, si raccomanda di implementare una strategia di backup sensata, che è una cosa accessibile pressappoco a tutti con costi ridotti. Per un VPS multi servizio con risorse limitate come il mio, questa è probabilmente la scelta più sensata.
E infatti sono riuscito a recuperare facilmente il contenuto dei database di Morpheu5.net e MorphLog, che peraltro usavano un altro storage engine, Aria, invece di InnoDB, anche se francamente non ricordo perché ho fatto questa scelta.
Un po’ meno sono riuscito a fare per Matomo, il rimpiazzo open source di Google Analytics che sto usando da qualche tempo, che ha scelto in autonomia di usare InnoDB e infatti, di fronte ad una corruzione di alcuni file – che potrei aver sbadatamente toccato io, oppure no, non sono riuscito a ricostruire cosa sia successo – mi ha detto ciaone e costretto a reinstallare tutto da capo, perdendo oltre un anno di statistiche. Ora, pazienza per le statistiche dei miei siti personali. Un po’ meno pazienza per le statistiche di EduGames, ma tant’è, c’est la vie.
E quindi, dopo aver ripristinato tutto in maniera sensata, e messo Matomo sotto backup come tutti gli altri servizi, mi sono reso conto della quantità di altri servizi che non erano sotto backup.
Insomma, back it up or do it again.
E poi dovrò anche pensare a cosa fare di Morpheu5.net e MorphLog perché stanno perdendo sempre più colpi.
Uso anche PostgreSQL dove posso e dove ha senso per una serie di motivi lunghi e complicati.[↑]
Ero partito quasi bene con l’ultimo post e contavo di fare un recappone più sensato verso la fine di dicembre, e invece la vita, come di solito accade, si è messa di traverso.
Sono successe un paio di cose da quell’ultimo post che vale la pena ricapitolare velocemente
Il 14 novembre, la moto è entrata in sala operatoria per una visita di semi-routine e non ne è ancora uscita. Ciò è problematico non solo per la “banalità” di non poter andare in moto, ma anche perché questa moto è l’unico mezzo a motore che abbiamo in casa e ciò ha causato una serie di conseguenze a catena poco piacevoli, tra cui la peggiore influenza dal 1983.
vi_potreste_chiedere_come_mi_sia_trovato_in_questa_situazione.gif – Questa estate ho sostituito le bobine perché erano marce. Le bobine sono quei cosi che si attaccano sulle teste delle candele e [1] trasformano l’alimentazione della batteria, che è a bassa tensione (12 V) ed alta corrente (8 Ah) in un impulso ad altissima tensione ($tanti V) e bassissima corrente ($pochi mA) che serve a far scoccare la scintilla dai culi delle candele che vivono avvitate sulle teste dei cilindri, con la testa di fuori e i culi di dentro, e servono per innescare l’esplosione che muove il pistone, cioè uno dei famosi quattro tempi [2] [3] e insomma sembrava finita lì.
Qualche mese dopo, ho dovuto lasciare la moto sotto la pioggia per un’ora e, tornandomene bel bello verso casa, il problema per cui avevo sostituito le bobine si è ripresentato. Una rapida ispezione sotto il cofano [4] ha rivelato che forse c’era un problema.
Quei due cosi cilindrici che escono dai buchi sono le teste delle bobine. Se vi pare che ci sia una fessura di dimensioni ragguardevoli, e se vi pare che tale fessura non ci dovrebbe essere, siete sulla buona strada. A quanto pare, le bobine della seconda serie della mia moto sono appena un po’ più lunghe e quindi non chiudono bene i tubi del motore della prima serie. Perché questo potrebbe essere un problema? In teoria non dovrebbe esserlo, ma se per qualunque motivo si trovasse acqua o umidità all’innesto tra bobina e candela, il sistema potrebbe scaricare a massa (cioè sul blocco di metallo grigio tutto intorno, peraltro noto come “motore”) invece che sulla candela, provocandone la mancata accensione e quindi, di conseguenza, dei vuoti di potenza – letteralmente manca l’esplosione, il pistone non viene spinto, e quindi sarebbe come se il motore si spegnesse temporaneamente che, se non ci fosse l’altro cilindro a mantenere in rotazione tutto l’apparecchio, vi trovereste ad ispezionare l’asfalto da vicino. Ecco, in teoria questo non dovrebbe verificarsi neanche sotto la pioggia battente perché le bobine sono, a occhio, ben protette. Se l’acqua avesse fatto il giro intorno al serbatoio contro gravità ed inerzia, e fosse arrivata illesa in fondo ad un tubo che sta tra i 60 e i 100 °C vorrebbe dire che è acqua molto speciale. Però se la moto resta un’ora sotto la pioggia, con l’umidità della pianura padana, a temperature ambientali inferiori ai 10 °C, probabilmente un po’ di condensa ci si fa, e quella ce ne vuole un po’ che si asciughi se il cilindro non funziona a dovere. Magari quella condensa non si sarebbe formata se la fessura fosse stata chiusa.
È un’ipotesi da verificare, possono esserci altri motivi, però quei due spugnotti grigi nella foto ce l’ha messi il meccanico che le ha sostituite perché non si sa mai nonostante mi assicurasse che la cosa non poteva succedere. Per non sbagliare, io ci ho aggiunto altri due spugnotti un po’ più spessi. Poi c’è stato un autunno di una siccità apocalittica e quindi non ho più potuto verificare se quello migliorasse le cose.Arriviamo al 14 novembre quando il meccanico mi chiede di lasciargli la moto in concessionaria perché la casa madre gli ha chiesto di fare ulteriori verifiche su alcuni parametri che si è ben guardato da spiegarmi. Mi assicura però che nel giro di una settimana dovrebbe capire dove sta il problema. Il 22 novembre invece mi informa che mi serve un serbatoio nuovo completo di tutti gli accessori perché quello che ho già e che non sembrava aver alcun problema “non tiene più.”
Ora, dieci giorni dopo la sostituzione delle bobine, mi è capitato che il tubo della benzina si staccasse dalla pompa, ma siccome è una connessione un po’ ostica da effettuare correttamente, ho imputato la cosa a disattenzione e fretta, l’ho riattaccata io correttamente, e non ho più avuto problemi. Il tubetto in questione è sempre stato un po’ gagliardo ma non ho mai visto perdite di carburante, quindi non capisco in che modo mi servirebbe un nuovo serbatoio completo, ma vabbè. Gli dico di ordinarlo, tanto ormai ho sostituito più roba di quanta ne sia rimasta di originale, quindi va bene così. Mi informa però che non gli danno una data di consegna, ma si premurerà di sollecitare l’urgenza al “magazzino.” Nel frattempo, i ricambi non è che non si trovinoaltrove. Glieli avrei comprati io se mi avesse detto cosa gli serviva. Di fatto l’ho già fatto una volta.
La peggiore influenza dal 1983
Dopo tre solleciti al fantomatico “magazzino,” siamo ancora qua dal 22 novembre che giriamo in bici sotto rarissimi acquazzoni che si verificano esattamente quando dobbiamo uscire e che ci hanno azzoppati di influenza la settimana prima di Natale. Per disperazione, il 31 dicembre ho scritto a Benelli – no, non quelli delle armi. Non ho ancora ricevuto risposta, ma metti mai che erano in ferie. Se qualcuno di voi quattro stronzi che leggete il MorphLog avesse un amico che ha un amico che conosce qualcuno che lavora in Benelli – quelli delle moto, ripeto, non quelli delle armi – gli dica di chiamarmi. In compenso, il car sharing di Padova non funziona malissimo, però andrebbe giusto un po’ arricchita la flotta, ecco.
EDIT del giorno dopo: Benelli mi risponde scusandosi molto e informandomi che i ricambi gli risultano in transito e in consegna la prima settimana di febbraio. La concessionaria non ne sa nulla. A questo punto non so più chi mi stia menando per l’aia…
I videogiochi
Non mi sono dimenticato dei videogiochi educativi. Anzi, pare che ne stia facendo uno, con l’aiuto di un educatore, un game designer, e un tesista. Stiamo ancora definendo i dettagli ma siamo riusciti a fare i due incontri descritti qui e siamo a buon punto. Ora devo solo riordinare gli appunti, tradurre il tutto in uno pseudo-GDD, [5] e passare tutto al tesista ed eventuali artisti per l’implementazione. Sarà un gioco sulla verifica delle fonti, si imparerà a riconoscere fonti affidabili, fonti non affidabili, bias cognitivi, tecniche per creare notizie false, e tante altre cose utili per districarsi nel marasma informativo dell’era dell’informazione [6] [7]. Appena avrò qualche dettaglio in più, e qualcosa da mostrare, ne parlerò di là – che nel frattempo ho anche iniziato a scrivere in italiano, because.
L’ho dovuta comunque sostituire in garanzia per un piccolo ma – per me – fastidiosissimo difetto allo schermo posteriore. Il rimpiazzo ha un altro piccolissimo difetto allo schermo posteriore ma non mi infastidisce e quindi bene così.
La disavventura è stata compilando il modulo per la sostituzione che non prendeva il mio numero civico. Avendo fatto tutta la procedura via chat con l’assistenza clienti di GoPro, termino di compilare il modulo e spiego che il numero è da correggere. L’assistente mi assicura di aver corretto e infatti l’etichetta per la spedizione ha l’indirizzo sbagliato, ma in un altro modo. Giustamente, l’omino di UPS arriva, non trova il mio nome sul campanello, e quindi torna indietro senza controllare se magari non fosse nell’altra scala, 30 metri più in là. Telefono all’assistenza di UPS che mi informa che la mia chiamata sarà gestita dalla Tunisia, e infatti mi risponde un tipo dal chiaro accento siciliano. Gli spiego la situazione (“invece di B è C”) lui prontissimo provvede a correggere l’indirizzo (“quindi invece di C ci mettiamo B, giusto?” – “no, è C, non B”). Mi arriva l’email con B. Il giorno dopo sono già pronto col cartello da appendere all’altra scala ma decido di dargli fiducia e per fortuna questa volta arriva al posto giusto.
Insomma
Siamo all’Ascanio Day e questa è la situazione. Se fossi persona superstiziosa, la bisestilità del 2024 mi turberebbe, ma per fortuna ci sono abbastanza altre rogne, sianelmondo che nel mio piccolo. Il 31 abbiamo cenato in un ristorante vegetariano e poche ore dopo abbiamo fatto il primo namasté alédell’anno. Ho anche lo scarico della cucina e del bidet bloccati così male che perfino l’idraulico si sentiva male a farmi pagare tutte le ore che ci ha messo per risolvere molto poco – però ci ha messo tanta buona volontà e mi ha fatto pagare con la carta quindi mi sento di raccomandarlo lo stesso.
E ora speriamo non passi un altro anno prima di tornare a scrivere qui.
La faccio facile perché ho fatto l’ITIS altrimenti sarei ancora qui a cercare di capirla io per primo.[↑]
Funziona così anche in quelli a due tempi ma, in quel caso, l’altro tempo fa schifo come la merda fermentata ed è il caso che non se ne vedano più in giro e invece insistono in barba all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, maledetti…[↑]
No, non è che il motore a quattro tempi sia un miracolo ecologico, ma è sostanzialmente migliore in termini di efficienza, emissioni, e puzza.[↑]
No, lo so che le moto non hanno il cofano, in questo caso ho dovuto levare serbatoio e cassa filtro, che è un’operazione un po’ più complicata di alzare il cofano ma comunque fattibile con un po’ di attenzione e che comunque avevo già fatto.[↑]
Sembra sia passato un anno e qualche giorno dall’ultimo post e sono successe un sacco di cose che racconto meglio di là.
In particolare, ho fatto un (altro) videogioco, e questa volta è anche leggermente educativo. Ho presentato il gioco a Science4All il 30 settembre e non sono stato vittima di abusi da parte di negozianti inferociti dalle commissioni, né da parte di clienti in paranoia perché “le banche ci tolgono i contanti, è il sogno di Soros, e dove finiremo signora mia.” E ora sono alla disperata ricerca di educatori perché la mia open call coi soldi ha attratto quasi solo game designer – non che sia cosa brutta, ma a me servono anche educatori e pedagogisti per far funzionare la baracca.
Insomma, un anno abbastanza interessante, tra piani abbondantemente rivisti, moto [1] che tossiscono con la pioggia, e la necessità di rifarsi la mappa mentale di come funzionano le cose, perché cambiare paese non è mai uno scherzo.
Intanto mi sono rifatto vivo anche qui per i quattro stronzi che leggono il MorphLog – vi voglio sempre molto bene.
PS In tutto ciò, mi sono scordato che ho installato il plugin ActivityPub e potete seguire il MorphLog via fediverso usando l’handle @morphlog (copiate il link e cercatelo sulla vostra istanza che non ho mica capito perché WordPress lo mostri abbreviato – cioè, lo so, ma che fastidio).
Non credo di averlo detto qui ma sì, finalmente ho anch’io il mio destriero che per ora sostituisce abbastanza bene l’auto, e no, non è una Harley Davidson, ma arriverà anche quella, abbiate fede…[↑]
Sviluppare videogiochi educativi è difficile perché c’è un enorme rischio di sviluppare dei compitini circondati da giochi brutti perché sviluppati da gente che sa scrivere compitini ma non giochi. Il panorama non è così disastroso, qualcosa si salva, ma generalmente l’aspetto ludico è in secondo piano rispetto all’aspetto educativo. La mia domanda è come sia possibile sviluppare videogiochi – ed altre esperienze interattive, tipo installazioni per musei – in modo che gli aspetti ludici ed interattivi siano non solo sullo stesso piano, ma si supportino e arricchiscano a vicenda. E ho due anni per farlo 😱
La fonte di notizie principale sarà questo minisito e con ogni probabilità userò i miei vari account social per comunicare sviluppi e risultati in maniera facilmente fruibile, tipo Twitter, Instagram, YouTube, Mastodon…
Quindi sì, per almeno due anni torno in terra natìa, e poi si vedrà [2].
La faccio facile ma un finanziamento col programma Marie Skłodowska-Curie Actions dell’Unione Europea non è proprio uno scherzetto prenderlo, soprattuto al primo tentativo, e infatti ho dovuto aspettare che qualcuno si ritirasse prima di me perché ho fatto bene, sì, ma non benissimo.[↑]
È comunque improbabile che tornerò nel Regno, però c’è un mondo là fuori…[↑]
L’anno scorso è stato un anno difficile ma mi ha permesso di spendere un po’ di tempo su cose che non facevo da molto, tipo scrivere sul MorphLog. Quest’anno è stato difficile per altri motivi e il tempo per fare cose un po’ si è diluito e un po’ si è ristretto tanto da non permettermi di concludere molto.
Per chi sa e per chi non sa, quest’estate ho passato tre mesi qui e poi ho ripreso il lavoro a tempo pieno a Cambridge. Non ne ho scritto per vari motivi tra cui che è stato un periodo frenetico. Mi rimane una nuova rete di contatti con cui sto collaborando nei ritagli di tempo e poi chissà, potrebbero esserci opportunità in vista oppure no.
In ogni caso, sono riuscito a prendermi qualche giorno di ferie, anche se, a conti fatti, quest’anno me ne sono prese perfino meno del solito, però insomma, ecco:
E insomma quest’anno sono tornato alla tradizione di non scrivere niente per tutto l’anno e poi pentirmene l’ultimo giorno e quindi eccoci qua.