… e anche l'anno scorso si blogga l'anno prossimo

Ero partito quasi bene con l’ultimo post e contavo di fare un recappone più sensato verso la fine di dicembre, e invece la vita, come di solito accade, si è messa di traverso.

Tipo così.

Sono successe un paio di cose da quell’ultimo post che vale la pena ricapitolare velocemente

La moto (ovvero: il rantone di inizio anno)

TL;DR C’è vita dopo il rantone

Il 14 novembre, la moto è entrata in sala operatoria per una visita di semi-routine e non ne è ancora uscita. Ciò è problematico non solo per la “banalità” di non poter andare in moto, ma anche perché questa moto è l’unico mezzo a motore che abbiamo in casa e ciò ha causato una serie di conseguenze a catena poco piacevoli, tra cui la peggiore influenza dal 1983.

vi_potreste_chiedere_come_mi_sia_trovato_in_questa_situazione.gif – Questa estate ho sostituito le bobine perché erano marce. Le bobine sono quei cosi che si attaccano sulle teste delle candele e [1] trasformano l’alimentazione della batteria, che è a bassa tensione (12 V) ed alta corrente (8 Ah) in un impulso ad altissima tensione ($tanti V) e bassissima corrente ($pochi mA) che serve a far scoccare la scintilla dai culi delle candele che vivono avvitate sulle teste dei cilindri, con la testa di fuori e i culi di dentro, e servono per innescare l’esplosione che muove il pistone, cioè uno dei famosi quattro tempi [2] [3] e insomma sembrava finita lì.

Qualche mese dopo, ho dovuto lasciare la moto sotto la pioggia per un’ora e, tornandomene bel bello verso casa, il problema per cui avevo sostituito le bobine si è ripresentato. Una rapida ispezione sotto il cofano [4] ha rivelato che forse c’era un problema.

Quei due cosi cilindrici che escono dai buchi sono le teste delle bobine. Se vi pare che ci sia una fessura di dimensioni ragguardevoli, e se vi pare che tale fessura non ci dovrebbe essere, siete sulla buona strada. A quanto pare, le bobine della seconda serie della mia moto sono appena un po’ più lunghe e quindi non chiudono bene i tubi del motore della prima serie. Perché questo potrebbe essere un problema? In teoria non dovrebbe esserlo, ma se per qualunque motivo si trovasse acqua o umidità all’innesto tra bobina e candela, il sistema potrebbe scaricare a massa (cioè sul blocco di metallo grigio tutto intorno, peraltro noto come “motore”) invece che sulla candela, provocandone la mancata accensione e quindi, di conseguenza, dei vuoti di potenza – letteralmente manca l’esplosione, il pistone non viene spinto, e quindi sarebbe come se il motore si spegnesse temporaneamente che, se non ci fosse l’altro cilindro a mantenere in rotazione tutto l’apparecchio, vi trovereste ad ispezionare l’asfalto da vicino. Ecco, in teoria questo non dovrebbe verificarsi neanche sotto la pioggia battente perché le bobine sono, a occhio, ben protette. Se l’acqua avesse fatto il giro intorno al serbatoio contro gravità ed inerzia, e fosse arrivata illesa in fondo ad un tubo che sta tra i 60 e i 100 °C vorrebbe dire che è acqua molto speciale. Però se la moto resta un’ora sotto la pioggia, con l’umidità della pianura padana, a temperature ambientali inferiori ai 10 °C, probabilmente un po’ di condensa ci si fa, e quella ce ne vuole un po’ che si asciughi se il cilindro non funziona a dovere. Magari quella condensa non si sarebbe formata se la fessura fosse stata chiusa.

È un’ipotesi da verificare, possono esserci altri motivi, però quei due spugnotti grigi nella foto ce l’ha messi il meccanico che le ha sostituite perché non si sa mai nonostante mi assicurasse che la cosa non poteva succedere. Per non sbagliare, io ci ho aggiunto altri due spugnotti un po’ più spessi. Poi c’è stato un autunno di una siccità apocalittica e quindi non ho più potuto verificare se quello migliorasse le cose.Arriviamo al 14 novembre quando il meccanico mi chiede di lasciargli la moto in concessionaria perché la casa madre gli ha chiesto di fare ulteriori verifiche su alcuni parametri che si è ben guardato da spiegarmi. Mi assicura però che nel giro di una settimana dovrebbe capire dove sta il problema. Il 22 novembre invece mi informa che mi serve un serbatoio nuovo completo di tutti gli accessori perché quello che ho già e che non sembrava aver alcun problema “non tiene più.”

Ora, dieci giorni dopo la sostituzione delle bobine, mi è capitato che il tubo della benzina si staccasse dalla pompa, ma siccome è una connessione un po’ ostica da effettuare correttamente, ho imputato la cosa a disattenzione e fretta, l’ho riattaccata io correttamente, e non ho più avuto problemi. Il tubetto in questione è sempre stato un po’ gagliardo ma non ho mai visto perdite di carburante, quindi non capisco in che modo mi servirebbe un nuovo serbatoio completo, ma vabbè. Gli dico di ordinarlo, tanto ormai ho sostituito più roba di quanta ne sia rimasta di originale, quindi va bene così. Mi informa però che non gli danno una data di consegna, ma si premurerà di sollecitare l’urgenza al “magazzino.” Nel frattempo, i ricambi non è che non si trovino altrove. Glieli avrei comprati io se mi avesse detto cosa gli serviva. Di fatto l’ho già fatto una volta.

La peggiore influenza dal 1983 

Dopo tre solleciti al fantomatico “magazzino,” siamo ancora qua dal 22 novembre che giriamo in bici sotto rarissimi acquazzoni che si verificano esattamente quando dobbiamo uscire e che ci hanno azzoppati di influenza la settimana prima di Natale. Per disperazione, il 31 dicembre ho scritto a Benelli – no, non quelli delle armi. Non ho ancora ricevuto risposta, ma metti mai che erano in ferie. Se qualcuno di voi quattro stronzi che leggete il MorphLog avesse un amico che ha un amico che conosce qualcuno che lavora in Benelli – quelli delle moto, ripeto, non quelli delle armi – gli dica di chiamarmi. In compenso, il car sharing di Padova non funziona malissimo, però andrebbe giusto un po’ arricchita la flotta, ecco.

EDIT del giorno dopo: Benelli mi risponde scusandosi molto e informandomi che i ricambi gli risultano in transito e in consegna la prima settimana di febbraio. La concessionaria non ne sa nulla. A questo punto non so più chi mi stia menando per l’aia…

I videogiochi

Non mi sono dimenticato dei videogiochi educativi. Anzi, pare che ne stia facendo uno, con l’aiuto di un educatore, un game designer, e un tesista. Stiamo ancora definendo i dettagli ma siamo riusciti a fare i due incontri descritti qui e siamo a buon punto. Ora devo solo riordinare gli appunti, tradurre il tutto in uno pseudo-GDD, [5] e passare tutto al tesista ed eventuali artisti per l’implementazione. Sarà un gioco sulla verifica delle fonti, si imparerà a riconoscere fonti affidabili, fonti non affidabili, bias cognitivi, tecniche per creare notizie false, e tante altre cose utili per districarsi nel marasma informativo dell’era dell’informazione [6] [7]. Appena avrò qualche dettaglio in più, e qualcosa da mostrare, ne parlerò di là – che nel frattempo ho anche iniziato a scrivere in italiano, because.

La GoPro

Ho comprato una GoPro. Tempismo perfetto.

Sì, sono così veloce.

L’ho dovuta comunque sostituire in garanzia per un piccolo ma – per me – fastidiosissimo difetto allo schermo posteriore. Il rimpiazzo ha un altro piccolissimo difetto allo schermo posteriore ma non mi infastidisce e quindi bene così.

La disavventura è stata compilando il modulo per la sostituzione che non prendeva il mio numero civico. Avendo fatto tutta la procedura via chat con l’assistenza clienti di GoPro, termino di compilare il modulo e spiego che il numero è da correggere. L’assistente mi assicura di aver corretto e infatti l’etichetta per la spedizione ha l’indirizzo sbagliato, ma in un altro modo. Giustamente, l’omino di UPS arriva, non trova il mio nome sul campanello, e quindi torna indietro senza controllare se magari non fosse nell’altra scala, 30 metri più in là. Telefono all’assistenza di UPS che mi informa che la mia chiamata sarà gestita dalla Tunisia, e infatti mi risponde un tipo dal chiaro accento siciliano. Gli spiego la situazione (“invece di B è C”) lui prontissimo provvede a correggere l’indirizzo (“quindi invece di C ci mettiamo B, giusto?” – “no, è C, non B”). Mi arriva l’email con B. Il giorno dopo sono già pronto col cartello da appendere all’altra scala ma decido di dargli fiducia e per fortuna questa volta arriva al posto giusto.

Insomma

Siamo all’Ascanio Day e questa è la situazione. Se fossi persona superstiziosa, la bisestilità del 2024 mi turberebbe, ma per fortuna ci sono abbastanza altre rogne, sia nel mondo che nel mio piccolo. Il 31 abbiamo cenato in un ristorante vegetariano e poche ore dopo abbiamo fatto il primo namasté alé dell’anno. Ho anche lo scarico della cucina e del bidet bloccati così male che perfino l’idraulico si sentiva male a farmi pagare tutte le ore che ci ha messo per risolvere molto poco – però ci ha messo tanta buona volontà e mi ha fatto pagare con la carta quindi mi sento di raccomandarlo lo stesso.

E ora speriamo non passi un altro anno prima di tornare a scrivere qui.

  1. La faccio facile perché ho fatto l’ITIS altrimenti sarei ancora qui a cercare di capirla io per primo.[]
  2. Funziona così anche in quelli a due tempi ma, in quel caso, l’altro tempo fa schifo come la merda fermentata ed è il caso che non se ne vedano più in giro e invece insistono in barba all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, maledetti…[]
  3. No, non è che il motore a quattro tempi sia un miracolo ecologico, ma è sostanzialmente migliore in termini di efficienza, emissioni, e puzza.[]
  4. No, lo so che le moto non hanno il cofano, in questo caso ho dovuto levare serbatoio e cassa filtro, che è un’operazione un po’ più complicata di alzare il cofano ma comunque fattibile con un po’ di attenzione e che comunque avevo già fatto.[]
  5. Game Design Document.[]
  6. Ho davvero usato l’espressione “era dell’informazione,” posso andare ufficialmente in pensione.[]
  7. Potrei, se avessi una pensione.[]

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