Video sharing on steroids
Molto tempo fa, in un periodo che è andato dai primi anni delle elementari fino ad almeno metà delle superiori, ero affascinato dal video-making. Certi amici dei miei ci avevano prestato un rinoceronte VHS proprio mentre imparavo i fondamentali dell’animazione tradizionale e stop-motion, poi venne una simpatica Hi8 un po’ limitata ma eccellente per imparare le basi del montaggio e avvicinarsi a tutti quei concetti che è sempre bene tenere a mente. Da un po’ di tempo è approdata in casa una MiniDV senz’anima da cui non riusciamo a tirare fuori i filmati registrati su nastro ad una qualità decente — dicono che serva il FireWire che noi non si ha — e quelli registrati su SD sono un po’ sopra la media dei cellulari.
Tuttavia, ben prima dello sbarco della MiniDV ho abbandonato la cosa appena fiutata la quantità di dindi richiesti per un utilizzo da prosumer e mi sono dedicato alla fotografia — con alterne fortune — che costava assai meno. Poi ci si è messo il mercato con l’High Definition e infine è arrivato YouTube che mi ha fatto perdere ogni speranza nella capacità di giudizio del pubblico medio. Fino all’altro ieri.
Dal 2004 è aperto Vimeo, una community di video sharing un po’ diversa da quelle a cui siamo abituati: niente filmati dalla televisione, niente video di fanatici che giocano a Half Life, niente spazzatura varia. Tutti i contenuti sono rigorosamente originali e il più delle volte di alto livello sia tecnico che narrativo. Ci sono poi gli immancabili videocast in cui questo o quell’autore spiegano come realizzano certe parti dei loro lavori, svelano piccoli trucchi da do-it-yourself o recensiscono le attrezzature, dalle videocamere agli steadicam, dagli adattatori per obiettivi da 35 mm ai software per la post-produzione e il montaggio.
Tuttavia la parte più interessante sta nella possibilità di caricare video fino al formato 720p con un limite di 500 MB per settimana. Il player funziona in modalità HD oppure no ma anche in modalità tradizionale la qualità è nettamente superiore agli scarabozzi cui YouTube ci ha abituati — oltre a consentire il playback anche a macchine non esattamente HD Ready.
Ho trovato particolarmente interessante che gran parte degli utenti avanzati graviti attorno a questo giocattolo e alla sorellina minore HV20: ora devo solo trovare quel migliaio di euro.
lordmark dice:
in realtà dovresti averla, la firewire, ma sul fisso….
Andrea Franceschini dice:
Peccato che il fisso sia rotto da oltre un anno… anzi, quando vuoi, passa a riprendertela :)
lordmark dice:
ok, se non ti serve…
Andrea Franceschini dice:
Col mio computer rotto serve certo più a te che a me :P
lordmark dice:
ma un muletto da sistemare non lo trovi?
Xa dice:
Io ce l’ho, io ce l’ho :P. 400 o 800? :P
Comunque sì, non è male, e magari quando esce il modello nuovo si abbasserà di prezzo…
Andrea Franceschini dice:
@lordmark: no, l’unica sarebbe sistemare il mio ma ha dentro roba talmente vecchia che dovrei cambiare tutto, quindi tanto vale cambiare tutto e rivendere quello che va.
@Xa: sì, lo so, sto quasi pensando di proporre ai miei, dopo l’evento di settembre, di prendere l’iMac da 24, però sono indeciso.
Xa dice:
Evento???
Andrea Franceschini dice:
Ehm. È da giorni che si parla di un evento circa “Mac” a Settembre.
Xa dice:
Scusa, non pensavo fossi diventato un fanboy :P
Andrea Franceschini dice:
… tengo alcuni feed di Ars Technica nel Reader, tra cui anche Infinite Loop…
http://arstechnica.com/journals/apple.ars