Le scatole di quindici anni fa

Bambini, sentite me: se fra quindici, vent’anni troverete le scatole con le vostre cose di quindici, vent’anni prima, buttatele a mare, dateci fuoco, scioglietele nell’acido, fate quello che volete ma non apritele. Non apritele per nessuna ragione.

Oggi potete pensare che i ricordi che accumulate e mettete via gelosamente siano l’unica cosa che ci rimarrà in questo mondo instabile e incerto: cazzate. La maggior parte sarà roba che non capirete, o di cui vi eravate giustamente dimenticati e di cui vi vergognerete a morte. Riguarderete le tragedie e ne riderete, o ve ne imbarazzerete, o vi chiederete se veramente eravate voi, e se quelli erano davvero i vostri amici più cari, o se quegli altri erano davvero i vostri arcinemici.

Purtroppo questa è anche la roba più difficile di cui disfarsi: praticamente impossibile. Vi assicuro che verrà il giorno in cui vorrete disperatamente essere Joel Barish, ma talmente forte che, durante la procedura, mollerete una bomba atomica su Montauk.

Insomma, ascoltate me: non aprite mai, per nessun motivo, quelle scatole. Dentro non ci sono dolci, rassicuranti ricordi di un tempo migliore. Dentro ci sono dei mostri terribili.

E siete voi.

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