Quest'anno ho fatto meglio
Puntuale come le tasse, anche quest’anno è arrivato WordPress a ricordarmi che non aggiorno il MorphLog da un po’. A parziale consolazione c’è che quest’anno ho fatto meglio dell’anno scorso:
Quest’anno però ho un po’ di scuse.
Tesi
Per chi fosse rimasto indietro, questo è stato l’anno in cui ho sistematicamente pianificato scadenze per terminare il dottorato, e le ho altrettanto sistematicamente sforate. Ci vogliono competenze anche per questo, eh. D’altro canto, l’unica scadenza che non potevo assolutamente sforare era quella del 30 settembre per la consegna della tesi, perché dopo avrei dovuto pagare tasse all’università, e considerando che i miei fondi finivano a giugno – per i più attenti, ho ottenuto un’estensione di tre mesi – sarebbe stato un problema. Alla fine, però, il nostro eroe c’è riuscito. Sono seguiti, nell’ordine: una settimana di totale svacco; svariate settimane di panico in cerca di lavoro; la realizzazione che, se voglio combinare qualcosa, devo rimboccarmi le maniche e fare. La ricerca del lavoro è una pagina che merita un post a parte, e con questo ho pronto almeno un post per il 2016.
Esame
Il 10 dicembre, la mia tesi è stata esaminata. In UK, la “viva” (da “viva voce”) funziona così: c’è una stanza, tipicamente angusta per problemi di fondi, e ci sono due esaminatori, un esterno e un interno, più un moderatore. Poi ci sei tu. Vi sedete tutti nella stanza, attorno ad un tavolo, e la fucilazione ha inizio. Può durare dalle due alle quattro ore, qualche volta di più. Il tuo lavoro è rispondere al meglio ai colpi, e il lavoro del moderatore è intervenire se i colpi iniziano ad essere sotto la cintura. A volte, nella stanza è ammesso anche il supervisore principale, ma non può aprire bocca.
Alle 9:30 del 10 dicembre, sono entrato in una grande e luminosa stanza dell’edificio in cui c’è l’ufficio del Vice-Chancellor (letteralmente, il CEO dell’università), mi sono seduto, ho estratto la mia copia della tesi su cui avevo pronte tutte le note in caso (leggi: certezza) il mio cervello fosse entrato in sciopero, e ho estratto anche l’iPad in caso (leggi: sarebbe carino ma non credo ci sarà tempo) gli esaminatori avessero voluto vedere una demo di questo.
L’esaminatrice interna, che avevo scelto personalmente per la sua fama di essere severa ma giusta, ha cominciato con il descrivere l’usanza svedese di inchiodare le tesi, difese con successo, al portone dell’università. Dopo questi simpatici convenevoli, l’esaminatore esterno mi ha chiesto da dove venivo, cioè quale fosse il percorso che mi ha portato a fare il lavoro che ho fatto. Da quel momento è andata tutta in discesa, talmente velocemente che due ore e mezza dopo io stavo cominciando a chiedermi quando sarebbero finiti i complimenti e quando sarebbe arrivato il primo colpo e invece l’esame è finito.
Sono uscito dalla stanza.
Sono rientrato nella stanza, dove mi hanno rovesciato addosso ulteriori complimenti, e mi hanno chiesto di aggiungere giusto un paio di pagine alla tesi, “to increase its archival value”. Ho ringraziato molto, specialmente la moderatrice che ha passato due ore e mezza a scrivere appunti su un foglio, e sono uscito dalla stanza.
Sto lavorando alle aggiunte, ma devo aspettare la comunicazione ufficiale dell’università prima di riconsegnare. Quando avrò consegnato, dovrò aspettare la comunicazione ufficiale prima di poter usare il titolo, ma vabè, gli esaminatori mi hanno salutato come Doctor al mio rientro nella stanza, quindi posso aspettare.
Nel frattempo
Non me ne sono stato a grattarmi la panza. Tra una ricerca di lavoro e un’altra ho lavorato alle mie “demonstrable skills”, perché succede che, agli occhi del mondo non accademico, quello che si fa durante un dottorato è praticamente grattarsi la panza, produrre niente, e prendersi indietro di tre anni sul progresso tecnologico — sorvolando sul fatto che quello che uno tipicamente fa in dottorato è quello che l’industria vedrà non prima di 4-5 anni, ma questo loro non lo sanno. Quindi, ho fatto un’app per iPhone e iPad, liberamente ispirata al lavoro di Jeanne Bamberger
È gratis, con le pubblicità — ma se mi volete bene potete versare un piccolo obolo in-app e rimuovere le pubblicità per sempre. Ci sto lavorando, quindi se vi sembra che manchi qualcosa, probabilmente è così. Se avete suggerimenti, ci sono i commenti apposta. Se poi volete lasciare una recensione sull’App Store, è sempre ben gradita.
Non contento, ho ripreso in mano la mia vecchia app che non so cosa fa, e l’ho rifatta da capo, usando Swift, il nuovo linguaggio di Apple che è recentemente diventato open source. Già che c’ero, l’ho anche fatta per Apple TV. Al momento è in review, se tutto va bene dovrebbe essere pubblicata all’inizio del mese prossimo. Se conoscete dei cardiologi, passate il link :)
Il sito
Non mi è chiarissimo ancora come gestire Morpheu5.net, e il MorphLog, ma per il momento mi sono fatto un altro sito, più ordinato e in inglese, che mi servirà soprattutto per gli aspetti professionali. Morpheu5.net rimarrà attivo, ma non so ancora cosa ci farò. Per ora resta tutto com’è.
Insomma
Cose sono successe, cose succederanno. Vediamo se l’anno prossimo riuscirò a fare almeno tre post sul MorphLog. Voi, intanto, beccatevi gli auguri.