One year in Cambridge
Per vari motivi, a momenti perfino io scordavo che il 18 gennaio 2016 cominciavo a lavorare qui e qui:
È stato un anno complicato, a partire dal finalmente passare dal dividere occasionalmente un letto al traslocare in due in 35 metri quadri senza pestarsi i piedi, per finire con gli effetti della decisione più stupida dal 1914 sui miei miseri risparmi che ora valgono un buon 15% in meno dell’anno scorso — con buona pace del fatto che l’anno scorso non ne avevo, quindi vabè. Mi hanno anche insegnato che le frasi con più di trenta parole non si fanno, ma io non sono capace proprio.
In un anno sono successe tante cose, tante delle quali non vale la pena raccontare, ma siccome le liste sono sempre una cosa che sul web va molto, queste sono alcune di quelle che sono successe:
- ho rimaneggiato e migliorato un’interfaccia per comporre formule matematiche
- sono dovuto venire a patti con JavaScript
- sono stato catapultato ad una conferenza a presentare due articoli che non avevo scritto
- ho seguito tre studenti durante i loro stage estivi, due dei quali hanno lavorato alla parte di chimica di Isaac, e uno di loro ha implementato le formule chimiche nel mio editor di formule matematiche, naturalmente rompendo tutto ma vabè, so’ regazzini
- mannaggia ai regazzini
- e mannaggia ai Pokémon
- il terzo studente ha implementato un sistema per disegnare grafici di funzioni a mano libera via web, e controllare che fossero giusti secondo svariati parametri, ed è stato molto figo, ma ‘sti regazzini non ascoltano quanno je parli
- comunque questo sistema non l’abbiamo ancora pubblicato perché non abbiamo problemi di fisica sul sito che lo usano, quindi ciccia
- ho cominciato ad insegnare, che a Cambridge è una cosa strana ma paga decentemente
- in pratica, uno si becca N studenti (N=5, nel mio caso) dal proprio college, o da un college a caso al bisogno, e li segue per un certo corso (o corsi, a seconda) facendogli fare esercizi, spiegandogli le cose, e tutto perché, a differenza che da noi, le lezioni frontali durano un’ora e non fanno molto altro che presentare l’argomento del giorno
- sono diventato bye-fellow del Robinson College, che è un college un po’ sfigato ma tutto sommato quello con la gente più normale, quindi sono contento.
- questo significa che posso andare a fare Harry Potter due volte a settimana, volendo, e una volta a settimana posso anche portare due ospiti, quindi venite a trovarmi, brutti stronzi, e portatevi il vestito buono
- probabilmente seguirò un data scientist che verrà a lavorare con noi per sei settimane facendo qualche magia di machine learning che potrebbe farci fare qualche passo avanti sul tema dell’apprendimento personalizzato
- devo ancora scrivere l’articolo tratto dalla mia tesi, perché sono scemo
- sto cercando di portare Circular Bells su Android, che non è cosa facilissima, ma recentemente è diventata un po’ più facile
- voglio buttarmi sui libri interattivi per bambini, ma questa è una storia più complicata di quanto sembri.
Ecco, più o meno è tutto.
Graham dice:
Exciting times. Seems like you found an interesting niche for yourself there. G
Andrea Franceschini dice:
Looks like that indeed! :) Of course I aim to go back to arts and music sometime in the future, but for now I’ll take what I get.