On the Sunday of Life (Porcupine Tree)
Tutto comincia nel 1987 nel Regno Unito, quando Steven Wilson e Malcom Stocks decidono di creare dal nulla la leggendaria rock band anni ’70 “The Porcupine Tree”. I due assemblano idee, registrano dischi e creano un background credibile, fino alla produzione del nastro “Tarquin’s Seaweed Farm” cui allegano pagine su questa misteriosa band. Il nastro gira il panorama underground britannico ricavandone alcune grame recensioni e l’inclusione in una compilation di musica psichedelica della neonata Delerium, con cui firmano anche il primo contratto per cui Wilson decide di prendere i migliori pezzi dal primo nastro e dal secondo nel frattempo prodotto – “The Nostalgia Factory” – e raccoglierli in “On the Sunday of Life”, del 1992.
L’album si snoda in una serie di tracce di varia fattura, talvolta ispirate ai fasti della passata musica psichedelica, talvolta più vicine al loro tempo, talvolta profetiche con già un sentore di anni ’90, talvolta semplice gusto del divertimento. Lo sforzo di omaggiare i Pink Floyd senza cadere nella banale citazione è notevole e lo si sente, forse più che in ogni altra, in “Radioactive Toys”, brano che costituirà anche uno dei classici più richiesti nei concerti.
Abbiamo tra le mani un prodotto complesso in cui si alternano momenti di grande enfasi mistica a brani rilassati: dai toni giocosi, quasi naïve, di “Nine Cats” o “Jupiter Island” passiamo a successioni ansiogene come “Third Eye Surfer” fino ad arrivare al sussurrato “Space Transmission” che introduce “Radioactive Toys”, la necessità del libero arbitrio.
In definitiva, un gran bell’album per chi li conosce e per chi no: personalmente li ho amati con gli album più recenti ma sto imparando ad apprezzare anche i primi lavori di una band che non ha scordato di venire dagli anni ’80.
Porcospini di Novembre - MorphLog dice:
[…] loro già ve ne avevo parlato. Ora è venuto il momento di vederli dal […]