No-OOXML
Sembra che da un po’ di tempo a questa parte ci sia più di un’occasione per dire “no” a qualcosa. Io non sono uno di quelli che dice “no” per partito preso, e infatti spesso dico “sì” dopo attenta riflessione [1].
Ci sono cose però che proprio non sono logiche, se non le si fa passare dalla logica di business. Una di queste è il formato OOXML. Trattasi brevemente, per i non-geek, del nuovo formato con cui d’ora in poi Microsoft Office salverà i documenti. Questo formato, basato su XML [2], viene pubblicizzato da Microsoft come standard aperto e liberamente utilizzabile. Felipe ci spiega come stanno le cose e a me non va di ripetere.
Il fatto è che uno standard aperto, libero ed eventualmente migliorabile già esiste, si chiama ODF ed è il formato proposto da OpenOffice. Peccato che l’adozione di questo formato provochi alcuni spiacevoli inconvenienti quali l’impossibilità di trasformarlo in un formato proprietario con conseguente impedimento al lock-in dei propri clienti. Che tragedia.
Quello che mi preme è mettervi a conoscenza di questa petizione. Sono sempre un po’ scettico verso le petizioni on-line ma in questo caso non si tratta di una cosa rivolta all’Italia e quindi magari vale un po’ di più.
Elikrotupos dice:
lol, la Microsoft amica degli standard aperti… in effetti ci si può credere solo se si viene corrotti…
cmq bah, che mondo… in teoria l’XML servirebbe proprio a evitare certe cose… Che la forza sia con l’ISO!
No-OOXML round 2: l’Italia che ne capisce - MorphLog dice:
[…] che la proposta di standardizzare il OOXML a mezzo corruzione di Stati membri di cui parlavo qualche post fa sia fallita. Persa una battaglia ma non la […]