La Festa dei Oto
Qua a Vicenza funziona così: una volta all’anno, in occasione della festa patronale, che a Vicenza coincide con l’armistizio, il borgomastro organizza una sfarzosa cena in centro storico, proprio lungo il decumano massimo, transennandolo e presidiandolo da cima a fondo, a pochi passi da Piazza dei Signori. Per la verità questo è successo “solo” nei sette anni appena passati, quest’anno è andata in modo un po’ diverso [1].
I comitati che si battono contro la costruzione della nuova base Statunitense hanno annunciato che avrebbero manifestato in Piazza dei Signori con pentole, mestoli e accessori vari, col preciso intento di fare rumore e rendere più sgradevole possibile la permanenza dei “pochi intimi [2]” partecipanti alla cena. Dopo lungo titubare, la risposta dell’organizzatore è arrivata:
Il vergognoso atteggiamento arrogante e incivile con il quale il comitato No Dal Molin ha proclamato e ufficialmente annunciato di voler manifestare il proprio odio antiamericano e la propria insofferenza verso le istituzioni democratiche, compreso il presidente della Repubblica, preparando azioni di aggressione, di offesa e di disturbo nei confronti dei vicentini partecipanti alla festa serale della Cena dei Oto in corso Palladio, deve far riflettere l’amministrazione comunale sull’opportunità di non esporre gli autentici vicentini al rischio di subire aggressioni o angherie e di non poter godere in sicurezza e serenamente del diritto di partecipare a una loro tradizionale festa, per la quale, come è nella consuetudine, hanno tutti pagato il biglietto, senza favoritismi.
Tale rischio deriva, purtroppo, dall’impossibilità, comunicataci da parte dei responsabili locali delle forze di polizia di poter tutelare completamente in tal senso i diritti dei cittadini. Il ruolo della polizia di Stato appare, infatti, determinante in tale contesto, essendo impensabile accollare ai vigili urbani il compito di affrontare i manifestanti provenienti da tutta Italia.
D’altro canto, sarebbe ingeneroso colpevolizzare i locali rappresentanti della polizia di Stato degli effetti di una situazione che vede da tempo Vicenza alla mercé di estremisti e manifestanti di professione provenienti da tutta Italia, in virtù di una sovraesposizione certamente strumentale e propagandata ad arte di una situazione locale che sembra inspiegabilmente sottovalutata in taluni ambienti responsabili nazionali. [3]
Ora vorrei che deste un’occhiata a questa foto.
Dico. Forse figli e nipoti rei di qualche marachella potrebbero trovarle pericolose.
Ma siccome si rischiava di venire smentiti, ecco apparire un tale Alex Cioni (AS) passeggiare attraverso il gruppo per andare in Piazza dei Signori. A seguito di tafferugli a base di spray urticante, botte, polizia e due del movimento finiti in ospedale, si difende dicendo che è la quinta volta che viene aggredito da questi del Presidio. Ah, ma allora è proprio scemo geneticamente, dal momento che per andare in Piazza poteva tranquillamente aggirare la bagarre ed arrivarci tranquillo e illeso. Il dubbio è sorto a tutti riguardo chi gli abbia suggerito proprio quell’itinerario – che è sì il più breve ma insomma…
- Vedasi anche la rassegna stampa di Global Project[↑]
- Circa 350 invitati paganti, accuratamete censiti dai consiglieri speciali di Sua Maestà[↑]
- I grassetti indicano parti notevoli per falsità, arroganza e/o palese ingenuità nella comunicazione[↑]
Xa dice:
Vai moppo! Che questo blog diventa citizen journalism…
Andrea Franceschini dice:
È già tanto che ho aperto un account Flickr, ora non esageriamo :P
wago dice:
Che poi non si capisce bene perche’, ma a mia mamma una settimana fa e’ arrivata una mail del “No Dal Molin”. A me e’ parso inquietante.
Morpheu5 dice:
Perché è una donna, credo. O ha lasciato la sua mail a qualcuno entro i sei gradi dal comitato.
O entrambe. O combinazioni lineari di varie ed eventuali.
Insomma.