Un anno fa

Milton Keynes, 25 marzo 2013

Un anno fa arrivavo con la mia macchinina stracarica, e accompagnato da quella che doveva aprire un blog sull’Inghilterra e invece ancora niente, nel profondo delle terre di mezzo inglesi, e trovavamo una piacevole settimana primaverile — prima del diluvio e del freddo che non sarebbe terminato prima di giugno.

Un sacco di cose sono successe nel frattempo, tra cui mille buoni propositi in pausa di riflessione, un dottorato in via di sviluppo, la mia carriera da rock star che non mi decido a iniziare, e tante altre cose.

Un anno fa mi lamentavo di quanto facesse freddo, e in effetti freddo ne fa parecchio, ma in un anno mi sono acclimatato e ho imparato ad indossare quattro strati, tra cui un maglione, uno di quelli grossi che in Alto Adige ti guardano e ti dicono mona.

Ho imparato anche alcune cose sugli inglesi, non tutte lusinghiere, e sull’Inghilterra, neanche queste proprio tutte brillanti, ma ci sono quei due o tre aspetti positivi che uno fa finta di niente sul resto. Insomma, se pensate di emigrare in Inghilterra perché volete scappare dall’Italia e sapete solo l’inglese, forse potreste voler considerare l’idea di imparare un’altra lingua.

Tra una settimana entrerò ufficialmente nel secondo anno di dottorato, che dicono sia quello divertente perché si fanno finalmente le cose. Poi inizia l’annus horribilis in cui bisogna scrivere la tesi, finire in tempo, e cercare lavoro. Il mio piano è di cominciare a scrivere la tesi tra qualche mese in modo da finire più in tempo possibile, anche perché dopo non è che mi pagano e, a meno di trovare un modo per diventare schifosamente ricco facendo niente, bisogna pure sopravvivere. Conto di trovare il modo per diventare schifosamente ricco, comunque.

Insomma altri due anni nel vuoto pneumatico. Come dicono da queste parti: hurrah!

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